domenica 1 aprile 2012

Il sogno dei bambini: gli ossessivi perchè dei piccoli



Riceviamo nel nostro indirizzo di posta elettronico una mail da parte di una mamma, che ci descrive un sogno fatto dalla sua bambina di tre anni e mezzo e ci chiede di interpretarlo. Ecco il sogno. “Mi trovavo in un giardino come quello della nonna materna, io ero dietro il cancello e dietro di questo c’erano tanti api che giravano. Io, anche se so che le api pungono, volevo andarci a vederle da vicino, ma ecco che vedo una signora che non conosco che mi dice di stare lì ferma e buona. A questo punto mi sono svegliata. Ma perché non potevo andare a vedere le api e perché devo stare ferma e buona, visto che lo sono già?”



Il sogno è importante perché apre la strada nel bambino alla fase dei tanti “perché”, perché non posso vedere da vicino le api, perché devo fare la brava e la buona, se già lo sono? Nella bambina è chiara l’esigenza che lei avverte di crescere, lo si vede anche bene dalle curiosità che si fanno strada in lei che vorrebbero portarla oltre quel cancello che rappresenta il limite oltre il quale ella si sporge e, proprio cercando di crescere, in questa fase, vuole avvicinarsi alle cose della vita. Importante è anche sottolineare la risposta che la piccola da alle motivazioni degli adulti, fai la brava, risposta, ma lo sono già. Tale passaggio è importante perché la bambina non sempre interpreta nel giusto modo le risposte degli adulti proprio quando le sommerge dei tanti perché.
Ma perché è tanto importante questa fase? Il motivo sta nell’apprendimento

dei momenti della crescita dei bambini che passa nella primisssima infanzia dalla naturale curiosità attraverso i comuni sensi, olfatto, odorato, tatto, udito, vista a quella più elaborata derivante dalla richiesta di sapere il perché delle cose, fatto questo che avviene intorno ai tre fino ai cinque anni di vita. In questa fase della vita del bambino i tanti perché rischiano di diventare per gli adulti eccessivi e spesso persino ossessivi e non di rado i genitori reprimono tale curiosità con risposte secche immancabilmente mortificando la curiosità del piccolo.


Oggi gli psicologi consigliano davanti ai tanti perché dei bambini un atteggiamento più disciplinato, al punto che se, ad esempio, il piccolo ci chiede la spiegazione di un evento quando proprio non possiamo rispondergli, evitiamo di dare risposte frettolose e scontate, meglio far capire al piccolo che la domanda è tanto interessante che merita una risposta completa da riprendersi quando ci sarà il tempo per farlo, ad esempio, a pranzo. Evitiamo, insomma, inutili conflitti fra adulti e bambini.

Nessun commento:

Posta un commento